3. Analisi dei fabbisogni
I principali protagonisti dell’attività di analisi dei fabbisogni sono i professionisti clinici. Ciò detto, le competenze da coinvolgere nella funzione acquisti sono sempre multidisciplinari (biomediche ingegneristiche, amministrative e di mercato, ecc.). E questo, peraltro, assicura che richieste, programmazione e pianificazione siano allineate con il bilancio preventivo, ovvero con le risorse disponibili.
Occorre aver approfondito la conoscenza del bisogno prima di cercarne la soluzione. Peraltro, va considerato che ciò che serve deve poter essere controllato: un controllo sostanziale e non solo formale; un controllo dei risultati ottenuti (produttività, efficacia, outcome, salute) e non solo dei dati numerici forniti (numero di dispositivi, ore di servizio, ecc.).
Laddove l’utilizzo di determinati dispositivi medici (per esempio, le grandi apparecchiature) si lega a fattori strutturali, occorre una regia e una pianificazione sovra-aziendale (regionale).
A questo riguardo, si sottolinea che le seguenti raccomandazioni, per quanto riferibili a un orizzonte operativo annuale, presuppongono che vi sia chiarezza sullo scenario a tendere nel medio periodo, sia in termini di offerta tecnologica, sia di organizzazione dei servizi sanitari regionali.
RACCOMANDAZIONE #05 – Raccolta e verifica dei fabbisogni
«Favorire una raccolta capillare del fabbisogno, che permetta di intercettare anche le esigenze apparentemente poco significative e che si presentano puntualmente nel corso dell’anno, identificando delle finestre temporali per l’attivazione della raccolta dei fabbisogni coerentemente con le reali esigenze delle strutture/ unità operative e prevederne contestualmente rivisitazioni dinamiche e possibili rinegoziazioni»
Solitamente la raccolta delle richieste viene effettuata dalla quasi totalità delle strutture in un dato periodo dell’anno e con una proiezione di uno-tre anni. La raccolta a livello capillare dei fabbisogni va preceduta da una comunicazione altrettanto capillare relativa ai programmi e ai vincoli di cui necessariamente tenere conto.
RACCOMANDAZIONE #06 (rivolta a regioni e aziende sanitarie) – Competenze aziendali
«Favorire il rafforzamento, attraverso risorse umane dedicate presso le singole aziende, di competenze cliniche, tecniche ingegneristiche e organizzative, atte ad assicurare appropriatezza e sostenibilità dei fabbisogni identificati»
Va trovato un equilibrio tra la centralizzazione di talune attività e il potenziamento di quelle funzioni di intelligence, sia tecnologica sia di mercato, di cui è essenziale che le singole aziende non siano prive.
RACCOMANDAZIONE #07 – Analisi dei fabbisogni
«Introdurre analisi puntuali e dinamiche che analizzino nel tempo i modelli di raccolta e implementazione delle richieste, con particolare attenzione all’equilibrio tra le modalità espresse nelle raccomandazioni precedenti»
RACCOMANDAZIONE #08 – Soluzioni a bisogni
«Istituire, ove appropriato, gare multidisciplinari dinamiche basate su bisogni clinici emergenti e di tecnologia correlata»
Con “bisogno clinico emergente e di tecnologia correlata” si intende una condizione di necessità sanitaria (manifesta o potenziale), ad alto impatto (attuale o prospettico) sul piano economico e/o di salute, che possa essere soddisfatta dalla comprovata introduzione di nuove tecnologie.
RACCOMANDAZIONE #09 – Programmazione dei fabbisogni
«Effettuare la programmazione dei fabbisogni delle unità operative sulla base di logiche interdipartimentali»
Un approccio all’acquisto che non riuscisse a guardare oltre il vincolo di budget specifico di una determinata unità operativa, consentirebbe solo una visione prodotto-centrica; esso impedirebbe di valutare le reali ricadute sui processi, in termini di impatto olistico costo-benefici, sia all’interno dell’ospedale (con riguardo ad altre unità operative) sia sul territorio.
Per questo motivo si ritiene necessaria una forte integrazione tra dipartimenti di sanità pubblica, di cure primarie, e specialistici ospedalieri. Infatti, molti degli elementi basilari per poter introdurre il paradigma “Disease State Management” nell’ambito della programmazione dei fabbisogni e della valutazione dei dispositivi innovativi, provengono sia da una valutazione epidemiologica delle condizioni/patologie che sono oggetto dell’osservazione d’impatto delle nuove tecnologie, sia da valutazioni integrate tra primary e secondary care.
L’analisi diretta e indiretta di costi ed efficacia, nonché l’impatto sociale e umanistico, si basa su valutazioni integrate di interfaccia tra primary e secondary care, nonché sul coinvolgimento diretto degli utenti. Solo con questi parametri organizzativi di programmazione e monitoraggio è infatti possibile costruire la struttura idonea a calare il paradigma del “DSM” in una valutazione delle acquisizioni di tecnologie e dispositivi innovativi.
RACCOMANDAZIONE #10 – Analisi multidimensionale
«Implementare sistemi di analisi multidimensionale che incorporino sia dati quantitativi provenienti da data Warehouse aziendali, sia dati qualitativi derivanti da audit integrati interdipartimentali per monitorare il follow-up dell’utilizzo della soluzione in un intervallo di tempo di 3-5 anni»
L’approccio multidimensionale deve tradursi in tavoli di lavoro multidisciplinari e multiprofessionali e prevedere in particolare l’integrazione tra indicatori finanziari e non finanziari.
4. Stratificazione del bisogno e Disease State Management
Nel contesto delle patologie croniche, la complessità e l’articolazione dell’esperienza assistenziale spingono a un approccio di valutazione multidimensionale e globale, che privilegia l’analisi dell’intero processo di assistenza rivolto a tali patologie, piuttosto che del singolo evento puntuale cui un paziente è sottoposto.
Nella visione globale della malattia cronica acquisiscono particolare rilievo i concetti di:
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accessibilità e accessi alle prestazioni territoriali;
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accessibilità e accessi alle prestazioni ospedaliere;
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accessibilità e accessi al pronto soccorso;
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continuità assistenziale;
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polifarmacoterapia;
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compliance terapeutica;
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costo annuo della patologia.