Valutazione del costo del ciclo di vita

Descrizione analitica dell’attività

L’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha approvato, con la Delibera n. 1005, del 21 settembre 2016, le Linee Guida n. 2, relative all’offerta economicamente più vantaggiosa.

Il comma 3 dell’art. 108 del Codice stabilisce i casi nei quali è legittimo l’uso del criterio del minor prezzo quali:

  • servizi e le forniture con caratteristiche standardizzate;

  • servizi e le forniture le cui condizioni sono definite dal mercato, fatta eccezione per i servizi ad alta intensità di manodopera.

Il “minor prezzo” resta dunque applicabile alle forniture di quei dispositivi che sono, per loro natura, strettamente vincolati a precisi ed inderogabili standard tecnici o contrattuali, e per i quali la scelta di aggiudicazione con il criterio del minor prezzo trova la sua giustificazione quando i benefici derivanti da un confronto concorrenziale basato sul miglior rapporto qualità e prezzo sono nulli o ridotti. In tali casi la valutazione della qualità dell’esecuzione del contratto viene già fissata a priori dalla stazione appaltante nell’allegato tecnico (attraverso la definizione delle caratteristiche tecniche richieste e le specifiche per l’eventuale esecuzione dei servizi connessi) (Consiglio di Stato, sentenza del 13.03.2018, n. 1609).

A tal proposito con il decreto del 10.08.2018, il Ministero della Salute ha approvato le linee guida per la stesura di capitolati di gara per l’acquisizione dei dispositivi medici.

Il Ministero raccomanda nell’aggiudicazione delle forniture dispositivi medici di privilegiare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa con la valutazione sia di elementi quantitativi (prezzo) sia qualitativi (qualità intrinseca, caratteristiche funzionali ed ergonomiche, fattori relativi all’intero ciclo di vita).

L’utilizzo del criterio del minor prezzo trova applicazione per i dispositivi a bassa complessità tecnologica che identificano generalmente categorie merceologiche di utilizzo diffuso. La maggior parte di tali dispositivi non comporta, infatti, un impatto sulle abitudini e sulle tecniche di utilizzo degli utilizzatori tali da rendere necessaria una attività valutativa con il coinvolgimento di clinici/specialisti utilizzatori nelle commissioni giudicatrici.

Il concetto di qualità si riferisce alle caratteristiche proprie, tecniche o funzionali, dei dispositivi medici.

Il Codice (art. 108) stabilisce che i criteri di valutazione dell’offerta sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo dovranno essere pertinenti alla natura, all’oggetto e alle caratteristiche del contratto e riguardare aspetti qualitativi, ambientali o sociali connessi all’oggetto dell’appalto. Tali criteri dovranno essere idonei ad individuare le caratteristiche migliorative delle offerte dei vari operatori economici concorrenti ed in linea con le esigenze della stazione appaltante, permettendo quindi un confronto sui profili tecnici dell’offerta. Il concetto di qualità e di prezzo quindi nel Codice si trasformano.

La nozione di prezzo si evolve a quella di costo: si considerano di conseguenza tutte le fasi di vita di un prodotto ed i relativi costi in particolare dei beni durevoli, quali apparecchiature biomediche etc.

Mentre l’elemento quantitativo è facilmente misurabile, gli elementi qualitativi, la qualità dei dispositivi o le voci del costo del ciclo di vita del prodotto, dovranno essere resi misurabili secondo le valutazioni della commissione giudicatrice, facendo riferimento ai criteri motivazionali riportati nei documenti di gara.

Il Responsabile Unico del Progetto deve tenere in considerazione nell’analisi del ciclo di vita dei dispositivi medici, secondo l’approccio agli acquisti basato sull’offerta economicamente più vantaggiosa, il valore di una serie di variabili fondamentali nel ciclo di vita dei dispositivi medici quali: acquisizione, consumabili, consumi, formazione specialistica, assistenza tecnica e manutenzione, ricondizionamento, smaltimento.

La scelta del criterio di aggiudicazione è in capo al RUP, come project manager della procedura di acquisto.

Il RUP deve operare una valutazione integrale per l’identificazione del costo del ciclo di vita del prodotto, tenendo conto del costo di produzione, del costo di commercializzazione, del costo di acquisto, del costo di utilizzo, dei costi di installazione, dei costi energetici per il funzionamento, costi dei consumabili – materiale di consumo, dei costi per la formazione specialistica, dei costi di assistenza tecnica e manutenzione, dei costi per il ricondizionamento, costi per lo smaltimento finale.


Razionale

L’attività ha l’obiettivo di descrivere in maniera analitica la metodologia di determinazione della qualità e del prezzo-costo oggetto di un capitolato, che varia in base alla complessità del prodotto considerato e al suo contesto di utilizzo.


Attori/stakeholder coinvolti

L’attività è in capo al RUP, tipicamente all’interno dell’Ufficio Acquisti. Come prevede l’attuale normativa è possibile che il RUP possa essere affiancato da un team multidisciplinare di supporto (amministrativi esperti, farmacisti, ingegneri clinici, informatici, addetto alla gestione della logistica, clinici/esperti utilizzatori). In realtà il nuovo Codice prevedendo la possibilità di avere un Responsabile Unico di Progetto, affiancato da uno o più Responsabili di Procedimento per le varie fasi, apre la porta a una diversa configurazione dei ruoli nella gestione dei processi di acquisto.


Output

Il prodotto finale di questa attività è l’individuazione della metodologia e degli strumenti da utilizzare per determinare il valore reale dell’oggetto di appalto.


Vincoli

L’attività è successiva all’analisi dei bisogni, secondo linee guida di appropriatezza, ed alla definizione del fabbisogno.


Strumenti/allegati

Le valutazioni del costo del ciclo di vita sono oggetto di letteratura, esistono inoltre a livello commerciale dei software che aiutano a svolgere questo tipo di valutazioni, con un’enfasi, tuttavia, sulle esternalità di tipo ambientale. La valutazione, per potere essere utilizzata in un affidamento richiede innanzitutto la definizione di una metodologia basata su criteri oggettivi, verificabili e non discriminatori; che non favorisca né svantaggi indebitamente taluni operatori economici; accessibile a tutte le parti interessate e per cui i dati richiesti possono essere forniti con ragionevole sforzo da operatori economici normalmente diligenti.


Raccomandazioni e aspetti critici/best practice

Essendo questa un’attività propedeutica all’avvio della procedura di acquisto è fondamentale assicurare la costituzione di un gruppo di lavoro/di progettazione esperto e multidisciplinare che operi in tempi certi e secondo metodologia di lavoro standardizzata.